Long Life System – Quattro occhi sono meglio di due

Eccoci arrivati al cuore di tutto il LONG LIFE SYSTEM. Questa è la parte dalla quale io e Omar siamo partiti per tracciare le direttive del sistema.

Il collaudo è per noi la parte più importante, il controllo senza il quale il mezzo non può uscire dal nostro stabilimento. Bella scoperta dirai. Senza il collaudo non si può circolare in strada. Il fatto è che non sto parlando del collaudo della Motorizzazione Civile. Quello è obbligatorio per legge. Inoltre quel tipo di collaudo serve solo ed esclusivamente a confermare che le dimensioni e i pesi sono quelli consentiti dalla legge italiana e a riportare questi dati sul libretto di circolazione.

Io sto parlando del nostro collaudo interno “110 e lode”.

110 punti controllati uno a uno per ben due volte da due persone diverse. Questi controlli non vengono fatti a campione, su un solo mezzo di una fornitura. Questi controlli vengono eseguiti su OGNI singolo mezzo che esce dalla Rossi Oleodinamica.

Proprio come un pilota di arei deve controllare la propria check list ad ogni volo, anche noi abbiamo i nostri punti da controllare per ogni mezzo. La nostra check list. Controlli che non si possono fare a mente. Proprio come i migliori piloti, che anche con migliaia di voli alle spalle, e conoscendo a memoria le procedure, devono seguire la lista scritta e segnare ogni passaggio. Non possono permettersi di fare le cose a memoria. La mente umana ogni tanto gioca brutti scherzi e una piccola distrazione su un aereo può avere conseguenze catastrofiche.

Noi fortunatamente non abbiamo il pericolo di precipitare da 2000 metri di altezza, ma vogliamo comunque che i tuoi operatori guidino un veicolo sicuro. Senza contare la tranquillità tua nell’avere nel tuo parco macchine un veicolo sicuro ed efficiente. Infatti abbiamo voluto fare di più. Ai 110 punti da controllare, abbiamo aggiunto “la lode”.

Infatti le prime volte questo controllo veniva fatto solo dall’operatore che aveva costruito la macchina. In questo caso, per quanto zelante e puntiglioso possa essere l’operatore, è normale farsi sfuggire delle imperfezioni. Il motivo? Semplice. Quando controlli un lavoro che hai fatto tu, sorvoli molti punti perché sei sicuro al 100% di averli fatti (o magari li controlli in maniera superficiale). Ed è proprio li che scatta l’errore. Per questo abbiamo inserito il secondo controllo, eseguito da una terza persona che non ha partecipato al montaggio. Questo ci permette di essere più precisi e di ridurre a 0 gli errori.

Inoltre la lode viene data da Omar, mio fratello, quindi da una persona coinvolta in maniera diretta sul buon esito della fornitura. Come dice sempre mio zio:

“sui nostri camion c’è scritto il nostro nome, siamo noi i diretti responsabili, e se qualcosa non va, siamo noi che ci mettiamo la faccia.”

Chiaramente, data la grande mole di lavoro e richiesta di mezzi, questo controllo viene anche delegato ad altri collaboratori fidati e scelti, che seguono pedissequamente il foglio di controllo.

Ogni collaudo viene filmato e fotografato. Ogni punto viene controllato a vista o con strumenti di controllo nei punti previsti. Tutte le foto e le schede di controllo sono archiviate nel nostro database per avere uno storico di tutte le attrezzature uscite dall’azienda. Ogni volta che si trova un difetto, ci si mette al lavoro per sistemarlo immediatamente.

Non si passa al punto successivo se quello precedente non è sistemato.

Come dicevo all’inizio, questo è il punto cardine del nostro LONG LIFE SYSTEM. Il cuore. La fase in cui mettiamo la nostra personale garanzia sull’attrezzatura. Il nostro sigillo di qualità. Dopo questo controllo possiamo mettere la mano sul fuoco per quanto riguarda l’affidabilità e la durata del mezzo.

Quello che facciamo noi con il nostro “110 e lode” è:

  • controllare il serraggio di ogni vite;
  • controllare ogni giunzione;
  • controllare ogni raccordo;
  • controllare ogni tubo;
  • controllare tutti i funzionamenti base (salita/discesa vasca, sistema costipatore, sistema voltabidoni);
  • controllare la velocità di salita del voltacassonetti;
  • controllare l’altezza del pre-aggancio per i bidoni;
  • controllare l’altezza dei bracci per i cassonetti;
  • controllare tutti i sensori di prossimità;
  • controllare che tutti i sistemi di sicurezza funzionino adeguatamente.

Rivoltiamo la nostra attrezzatura come un calzino. La controlliamo come se dovessimo usarla noi. La mettiamo sotto esame e la facciamo arrivare alla fine con il voto giusto. 110 e lode. Così da poter essere fieri della nostra creatura come un qualsiasi genitore alla laurea del figlio.

Chiaramente questi controlli li facciamo sia sulle attrezzature standard sia sui nuovi progetti. Questi ultimi però prevedono un ulteriore passaggio che non possiamo fare nell’immediato. Come ogni progetto che si rispetti, avrebbe bisogno di un periodo di prova, un periodo di rodaggio. Che chiaramente può essere eseguito solo sul campo. Teniamo quindi monitorato da molto vicino il mezzo mentre lavora e siamo subito pronti ad intervenire al minimo problema. Fortunatamente, tutte le prime 3 fasi ci permettono comunque di avere un punto di partenza molto alto anche nei nuovi progetti.

La fase iniziale di progettazione, la produzione e il montaggio, eseguiti secondo gli standard del nostro LONG LIFE SYSTEM, ci mettono nella condizione di avere una base di partenza solida e robusta.

Potranno sorgere piccoli problemi a livello di funzionalità. Magari qualche cosa che rende scomodo o poco funzionale il lavoro dell’operatore. Magari dovranno essere modificati dei parametri e delle misure di alcuni optional. Ma sicuramente non potranno mai sorgere problemi di tipo strutturale dell’attrezzatura. Problemi che possano mettere a rischio l’incolumità dell’operatore e delle persone intorno.

Abbiamo a cuore la sicurezza sul lavoro e da sempre lavoriamo per fare in modo che i nostri mezzi rispettino le più severe norme europee. Tutte le fasi del LONG LIFE SYSTEM sono state create come due fini precisi:

  1. CREARE MACCHINE LONGEVE
  2. CREARE MACCHINE SICURE

Tutto quello che facciamo lo facciamo in funzione di queste due idee. Ma chiaramente non è finita qui. Manca l’ultima fase. Una fase che ti seguirà per tutta la vita del mezzo.

Ma la vedremo nel prossimo numero.